È qui ed è reale. Da anni questo è un tema molto sentito. In questo blog vi spieghiamo come funziona.

State chiacchierando con un amico e gli dite che volete prendere una pizza. Iniziate a navigare sul web e subito dopo compare un annuncio di Pizza's.

Ottenere annunci pertinenti dopo una conversazione in chat?

Ottenere annunci pertinenti dopo una conversazione in chat?

Questa tecnica è una forma di targeting contestuale. Questa tecnica è nata agli albori della pubblicità programmatica, ma all'epoca era applicabile solo alla pubblicità display. Un consumatore visita una determinata pagina o app, viene lanciata una richiesta di pubblicità e all'interno di questa richiesta di pubblicità è presente il contenuto di quella specifica pagina o app. Quindi, una campagna impostata sulla base del targeting contestuale noterà una "corrispondenza" tra il contenuto del sito/app e il contenuto (testo) che l'inserzionista vuole indirizzare e verrà servito un annuncio. Tutto questo avviene in pochi millisecondi.

Supponiamo ora che stiate chattando su WhatsApp (di proprietà di Facebook). Si dice di volere una pizza. A questo punto aprite la vostra timeline di Facebook e viene servito un annuncio che mostra la pizzeria più vicina. Spaventoso, vero? Beh, è la realtà. Soprattutto per il fatto che Google, Facebook ma anche Amazon possiedono diverse applicazioni Internet ampiamente utilizzate, questa inquietante forma di targeting è presente oggi. Ancora una volta, si basa su una forma di targeting contestuale che esiste da tempo. Ci sono persino speculazioni e voci che dicono che i microfoni dei telefoni trasferiscono dati e che gli annunci pubblicitari possono essere serviti in base al contenuto della telefonata. Finora Facebook ha negato con forza queste affermazioni.

L'aspetto interessante è che, studiando l'intero ecosistema in cui questo avviene, la cosa sta diventando sempre più accettata. Ieri un portavoce di Amazon ha ammesso che un piccolo team di dipendenti di Amazon ascolta ciò che sente Alexa. Potreste persino conoscere una persona che ha ammesso: "Non mi interessa che Google/Amazon stia ascoltando; non ho nulla da nascondere".

Questa - signore e signori - è l'accettazione da parte delle masse e con essa il futuro della pubblicità. Non siamo sicuri che ci piaccia.

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